Sabato scorso si è chiusa a Roma l’ottava edizione del Disability Pride e i media assenti ed evento relegato in cronaca rispetto a quello lgbt

“La bruttezza genera rifiuto e paura. Stiano attente le donne gravide… È il diavolo! Ci getta il malocchio dai camini… Oh, che brutta anima! Che orrore! Oh, maschera dell’Anticristo”.
Per tutti, scriveva Victor Hugo in Notre Dame de Paris, Quasimodo rappresentava nient’altro che lo storpio di cui avere paura o, nella migliore delle ipotesi, di cui disinteressarsi. Troppo diverso per volerlo vedere, si era ritagliato la sua quotidianità nascosto fra le campane. “L’eccessiva deformità spaventa – scrive Maria Luisa Chiara in un saggio sul rapporto tra letteratura e disabilità – non consente approfondimenti, non permette di indagare spirito, carattere, intelligenza, risorse, sensibilità”.
Secondo la…
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