Se qualcuno si è fatto illusioni sui partiti cosiddetti populisti in merito alla loro presunta opposizione ai dispositivi economici in vigore deve oggi fatalmente ricredersi. Molti, nell’euforia di alcuni esiti elettorali, si sono rappresentati una contrapposizione irriducibile e all’ultimo sangue tra due schieramenti, globalisti da una parte e populisti dall’altra. I primi sono espressi politicamente dai partiti, dalle correnti e dagli individui che tradizionalmente hanno gestito e gestiscono il potere politico in Occidente (da Bush a Clinton, da Holland a Macron, da Blair a Cameron, da Merkel a Schultz, da Monti a Renzi); questi sarebbero i rappresentanti del globalismo economico più spinto e i nemici giurati dei populisti, i quali invece formerebbero un fronte variegato e…
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