Ricordare Paolo Borsellino oggi, trentadue anni dopo la sua morte, ha un senso solo se ci si impegna – come dovere civile, come senso autentico di cittadinanza – a non abituarsi a questo oblio. È quanto ci chiederebbe quel giudice galantuomo se fosse ancora tra noi: continuare a pretendere le risposte che ci
sono dovute. Senza agitare complotti, senza alzare la voce. Memoria e verità non hanno mai bisogno di lettere maiuscole: solo di un po’ di buona volontà. Ecco quindoi che il daneggiamento della pensillina rossa di via d’Amelio non è soltanto il classico atto vandalico contro un bene pubblico ma è anche una vigliaccata sia contro i simboli ( si può condividere o meno , ma cme bene pubblico lo rispetti ) di ricordare del femminicidio . Ma soprattutto perchè avvenuta…
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Palermo, vandalizzata la pensilina rossa in via D’Amelio alla vigilia della strage di Borsellino e la sua scorta
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