Nagorno-Karabakh, le ragioni della contestata delegazione italiana a Baku. Rizzotti: “E’ stata una missione di verifica e di pace. Stupiscono minacce”

 

Trascoso un mese da quel 10 novembre, quando il premier armeno Nikol Pashinyan  firmò il «doloroso» accordo con i presidenti di Azerbaigian e Russia per porre fine alla guerra nella contesa enclave del Nagorno-Karabakh, due delegazioni italiane sono andate in visita ufficiale a Baku e nei territori interessati dal cruento conflitto che ha interessato la regione in queste ultime sei settimane. 

Oggi, in un clima quanto mai teso, a difendere la pace in quei martoriati territori 2.000 soldati russi, stanziati per almeno cinque anni nel corridoio di collegamento del Caucaso meridionale. In questo scenario la visita della delegazione italiana, una delle prime del mondo Occidentale a recarsi a Baku dopo gli scontri, ha suscitato diverse reazioni e…
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