A sinistra c’è l’ennesimo assembramento, le ennesime ricollocazioni, scissioni e unificazioni, nuovi nomi e nuove liste. Si tratta di un sottobosco estremamente fluido, in continua mutazione. Si direbbe che nessuno sia in grado di portare avanti un raggruppamento per più di un quinquennio, forse perché si tratta di costruzioni improvvisate che non si fondano su un’analisi articolata del presente e su una filosofia politica, ma su accordi tattici, appelli all’unificazione di una sinistra generica e astratta, “post-ideologica”, ovvero che respinge tutte le ideologie tranne quella del mercato globale, assunta in maniera quasi inconsapevole.Con gli ultimi recenti rivolgimenti, destinati probabilmente a non durare, nel migliore dei casi, più di qualche anno, è nato il “Campo…
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La sinistra in Italia e la questione nazionale*
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