L’euforia delle elezioni amministrative appena concluse, che più che una prassi democratica sono in verità un evento mediatico, trattate quasi come una gara sportiva, ha invertito il mezzo e il fine. Le elezioni non sono più uno strumento (tra l’altro molto sopravvalutato) che permette al popolo di decidere del proprio destino, ma un avvenimento che di per sé segna le “tendenze”, che piacciono tanto ai sondaggisti. Exit-poll, proiezioni, sondaggi e tutte le indagini statistiche che stabiliscono cosa l’elettore voterebbe prima ancora che lo faccia, indicano la mediatizzazione di un rito istituzionale, nel quale previsione e condizionamento si confondono.L’anticipazione del futuro è tipica della nostra epoca, bisogna sapere cosa accadrà prima ancora che accada e rendere il futuro…
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