Ricordare Paolo Borsellino oggi, trentadue anni dopo la sua morte, ha un senso solo se ci si impegna – come dovere civile, come senso autentico di cittadinanza – a non abituarsi a questo oblio. È quanto ci chiederebbe quel giudice galantuomo se fosse ancora tra noi: continuare a pretendere le risposte che ci
sono dovute. Senza agitare complotti, senza alzare la voce. Memoria e verità non hanno mai bisogno di lettere maiuscole: solo di un po’ di buona volontà. Ecco quindoi che il daneggiamento della pensillina rossa di via d’Amelio non è soltanto il classico atto vandalico contro un bene pubblico ma è anche una vigliaccata sia contro i simboli ( si può condividere o meno , ma cme bene pubblico lo rispetti ) di ricordare del femminicidio . Ma soprattutto perchè avvenuta…
Leggi l’intero articolo su: https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2024/07/palermo-vandalizzata-la-pensilina-rossa.html
Palermo, vandalizzata la pensilina rossa in via D’Amelio alla vigilia della strage di Borsellino e la sua scorta
La Calabria, uno spazio aperto a nuove possibilità di impresa Le storie opposte ma convergenti di du...
DIARIO DI BORDO N°34 ANNO II Non c’è più religione! Ci mancava proprio un prete esibisce sui social ...
Noi continuiamo a parlare, a mettere fiocchi rossi e segni in faccia. E loro continuano a morire. Si...
Morta di Covid bambina undicenne, era affetta da una malattia metabolica rara. Nessun vaccinato in f...