Ritorna sulla graticola l’ormai “tarlato” Vittorio Sgarbi. Questa volta l’accusa è di compensi per attività extrapolitiche che per legge sono vietati. Sembra che per il giro di consulenze fornite abbia incassato oltre 300 mila euro. Ma la questione si allarga.
Cosa ha combinato “stavolta” il sottosegretario ai beni colturali.
Secondo un dossier dettagliato, infatti, pare che il sindaco di Arpino abbia raggirato l’articolo 2 della legge 215 del 2004 che vieta l’esercizio di attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse alla carica di governo. Una lista di entrate che dovrebbero essere proibite, ma che Sgarbi avrebbe intascato tramite società intestata al…
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