No, io non credo. Non credo che il crocifisso “apparso” a Michael Zanera tra le lamiere incandescenti gli
dicesse “La tua fine è vicina”. Non credo a un Dio
compiaciuto della sofferenza umana. Non credo a un Dio che ci chiede
di offrirci in olocausto.Naturalmente si può, a volte si deve
farlo. La storia cristiana, di ieri e di oggi, è costellata di
martiri. Ma al Dio che immola le sue creature continuo a non credere.
Chi ha dato la vita l’ha, appunto, donata. L’haconsegnata
volontariamente perché tutti “l’abbiano in abbondanza”. Ha
amato da morire per alimentare la vita. Sull’esempio di Cristo.Ma
la croce di Cristo non è una conclusione. È la porta stretta
attraverso cui abbiamo la resurrezione. Non solo nell’aldilà.
Adesso. Una vita cristiana è una vita doppia, una vita…
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